Numeri in crescita. Un’azienda su sei è controllata da donne

Recentemente si sta allargando il dibattito riguardo la parità di genere ai diversi livelli manageriali.

Quanto è diffusa la presenza femminile nei grandi gruppi industriali del nostro Paese ? Quanto nelle start-up ? Quanto sta incidendo e quali  effetti sta portando nel corso del tempo ? La risposta proviene dalla ricerca condotta da Sda Bocconi insieme a Lazard e Linklaters sulla “ownership al femminile” dei grandi gruppi familiari italiani, estesa anche alle piccole e medie imprese dal Corporate governance lab di Sda.

Qual è il risultato della ricerca ?

Su 1135 gruppi industriali con fatturato superiore ai 100 milioni di euro, la quota di capitale mediamente in mano ad azioniste donna risulta intorno al 20 % per le società quotate, mentre sale al 27,1 % per la popolazione più numerosa dei 1094 grandi gruppi familiari non quotati.

Qual è la stima per il futuro ?

Secondo i dati riportati dalla ricerca, si stima che nel 2040 le donne proprietarie controlleranno quasi il 45 % del capitale dei grandi gruppi del nostro Paese. Al contrario, la percentuale di gruppi interamente controllati da una azionista donna resta più limitata, registrando appena il 16.9 %. Al contrario, si presentano più positivi i dati delle start-up dove delle 9.025 pmi con fatturato tra 2 e 10 milioni fondate nel decennio tra il 2011 e il 2020, ben il 24 % sono a controllo femminile, mostrando un trend più solido al sud del Paese.

Quali vantaggi presenta la “ownership al femminile” ?

Una governance migliore e più equilibrata nel genere e assicura una leadership più aperta ad Ad esterni, i quali passano dal 30 al 38 %. Inoltre i gruppi di proprietà femminile presentano precisi vantaggi anche dal punto di vista strategico o dei risultati: sono meno indebitate (2.4 contro i 3.5 delle imprese maschile ), crescono di più e si espandono maggiormente anche a livello internazionale attraverso un numero più elevato di M&A. Infine sembrano ridurre la probabilità e l’impatto dei “rischi Esg”.

A questo punto si può affermare che i dati della ricerca di cui abbiamo trattato sono il risultato di una tendenza che si pone lo scopo di potenziare il numero di donne nel capitale di gruppi industriali e di donne imprenditrici, che possa creare un ecosistema che garantisca a uomini e donne lo stesso potere economico.

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