Quanto costa diventare presidente degli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, la corsa alla presidenza è un’impresa che richiede finanziamenti enormi, con cifre lontanissime dai tetti di spesa europei. Con la campagna elettorale ormai alle fasi finali, i dati suggeriscono che questa sarà la più costosa della storia, con una spesa complessiva stimata tra gli 11 e i 14 miliardi di dollari. Se la previsione dovesse rivelarsi accurata, questo traguardo infrangerebbe il precedente record di 15,1 miliardi raggiunto durante le elezioni del 2020.

Kamala Harris e Donald Trump: una corsa a suon di miliardi

Secondo i dati più recenti raccolti da Open Secret, l’organizzazione no-profit che monitora i finanziamenti delle campagne elettorali, i principali candidati Kamala Harris e Donald Trump hanno speso cifre da capogiro. Harris guida con quasi 1,5 miliardi di dollari raccolti e utilizzati, una cifra che comprende anche i fondi inizialmente destinati al presidente uscente Joe Biden. Trump, dal canto suo, ha raccolto oltre 1 miliardo di dollari, proseguendo la sua tradizione di campagne dai costi elevatissimi.

Un confronto con il passato

L’attuale livello di spesa riflette una tendenza crescente negli ultimi cicli elettorali. Nel 2016, Donald Trump ha speso 430 milioni di dollari per ottenere circa 57 milioni di voti, mentre la sua rivale Hillary Clinton ha raggiunto i 760 milioni, quasi il doppio. Le elezioni del 2020 hanno visto cifre ancora più alte, con Joe Biden che ha raccolto 1,6 miliardi e Trump 1,1 miliardi. Questi dati collocano il Partito Democratico ai primi posti delle campagne più costose della storia, con il record detenuto proprio da Biden nel 2020.

L’ascesa dei costi elettorali

Oltre ai candidati principali, l’intera macchina elettorale americana coinvolge finanziamenti esterni, che contribuiscono a un’escalation dei costi sempre più rapida. Basti pensare che, rispetto a otto anni fa, quando le elezioni del 2016 hanno superato “appena” i 6,5 miliardi di dollari, le cifre attuali rappresentano più del doppio. La spesa continua a crescere a un ritmo impensabile per la maggior parte dei paesi europei, dove i tetti di spesa sono molto più bassi. In Italia, ad esempio, l’attuale premier Giorgia Meloni ha speso circa 118.000 euro per la sua campagna del 2022, una cifra che evidenzia il divario tra le due realtà.

Conclusioni

Le campagne elettorali milionarie, alimentate da contributi senza precedenti, lasciano intravedere una competizione in cui il successo si misura anche in termini di fondi raccolti e investiti.

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