Il 19 agosto 2023 è morto l’imprenditore mantovano Roberto Colaninno che da poco aveva compiuto 80 anni.
La sua carriera
La sua carriera inizia nel 1969 alla Fiaam Filter, azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova. Sempre a Mantova fonda la Sogefi, società di componentistica meccanica che entrerà nella galassia della Cir dell’ingegner Carlo De Benedetti con cui si ritroverà anche per l’allora nascente Olivetti di cui diventerà amministratore delegato. Sua la rivoluzione dell’azienda che, per superare la crisi del settore, dal settore informatico decideva di allargarsi alle telecomunicazioni.
Ma è all’inizio del 1999 che nasce il caso più clamoroso, ovvero il lancio di una offerta pubblica di acquisto totalitaria su Telecom Italia di cui, poi, diventerà presidente e amministratore delegato.
Sotto la sua guida, nei successivi due anni Telecom si rafforza notevolmente a livello internazionale ed estende i settori d’attività, dalla telefonia fissa alla mobile, da Internet alla televisione, fondando La7, dalle comunicazioni satellitari, ai sistemi informatici.
Ma gli azionisti di Bell hanno una visione puramente finanziaria dell’operazione, e appena due anni dopo vendono all’Olimpia di Marco Tronchetti Provera. Colaninno, in disaccordo, si dimette. Al momento delle sue dimissioni, il debito di Olivetti non era stato ribaltato in Telecom per una precisa strategia finanziaria dello stesso Colaninno. Nel 2002, grazie anche alla buonuscita, alle stock options ottenute da Olivetti e dalla vendita di partecipazioni di minoranza, il manager mantovano riparte acquisendo Immsi, società del settore immobiliare, che trasforma in una holding industriale tramite cui nel 2003 acquisisce Piaggio.
I riconoscimenti
Anche la sua carriera accademica è ricca e degna di nota così come i prestigiosi riconoscimenti. In aggiunta alla laurea honoris causa in economia e commercio dell’Università di Lecce, nel 2013 ha ricevuto il diploma di master h.c. in management, innovazione e ingegneria dei servizi dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Nel 2000 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2014 è stato insignito Ufficiale della Legion d’Honneur da sua Eccellenza Alain Le Roy, l’allora ambasciatore di Francia in Italia, che ha commentato: “un grande imprenditore italiano, rispettato e stimato da tutti”.