Il confine netto tra il collezionismo e l’investimento non è mai ben delineato, quando si parla dei beni di lusso. Quello che è certo, almeno per il momento, che questo particolare segmento di mercato non conosce crisi, almeno nella prima parte di quest’anno. A fare il punto della situazione ci ha pensato il Luxury Investment Index di Knight Frank (KFLII), che ha analizzato l’andamento di dieci tipologie di beni di lusso da collezione. Da questa analisi è emerso che la prima parte dell’anno è risultata essere particolarmente performante.
Nell’arco di dodici mesi – fino a giugno 2023 – l’Indice ed i suoi beni hanno registrato un incremento moderato, che si è attestato mediamente intorno al 7%. In altre parole si è mantenuto in linea con il particolare momento storico e con le incertezze del mercato.
Beni di lusso: cosa cresce
Non tutti i beni di lusso sono cresciuti nello stesso modo. È necessario fare alcune distinzioni. Con una crescita pari al 30%, l’arte risulta essere in crescita del 30%: a misurare l’andamento di questo settore è l’indice All Art di AMR. I risultati delle aste di quest’anno, comunque vada, suggeriscono che il picco sia stato già raggiunto
“Le vendite primaverili della stagione delle aste sono il primo indicatore della fiducia del mercato e i recenti risultati indicano che la crescita sta già iniziando a rallentare – dichiara Sebastien Duthy di AMR -. A completare la top three del Luxury Investment Index sono gli orologi, con una crescita pari al 10%, ed i gioielli (anche in questo caso è stata registrata una crescita pari al 10%). Queste percentuali di crescita dimostrano quanto le persone siano ancora disposte a spendere per degli oggetti di lusso personali”.
In classifica anche monete e diamanti
Al quarto posto della classifica troviamo le monete, i cui prezzi hanno registrato un aumento dell’8%. Nella classifica arrivano il vino e le auto d’epoca – entrambi hanno registrato incrementi di valore pari al 5% -, ma non hanno registrato i consueti aumenti a doppia cifra che erano stati registrati dal precedente Luxury Investment Index.
“La performance delle auto d’epoca è stata contrastante – spiega Dietrich Hatlapa dell’agenzia di erogazione dati HAGI -. A seguito di un andamento positivo nel 2022, durante il quale il valore delle ‘classic cars’ è aumentato del 25%, quest’anno il mercato ha subito una retromarcia a causa di fattori macroeconomici”.
“L’incertezza economica e l’aumento dei tassi di interesse getteranno una lunga ombra sul mercato luxury. I collezionisti alle prime armi dovrebbero investire su beni che li rendono ‘felici’ piuttosto che sul valore in sé di questi oggetti, tutt’altro che garantito”.
All’ottavo posto, invece, troviamo i diamanti, che hanno registrato un incremento pari al 4% nel corso dello scorso anno e fino alla fine del secondo trimestre del 2023. A completare la classifica dei beni di lusso più performanti troviamo:
borse: 1%;
mobili: 0%.
Discorso a parte deve essere fatto per i whisky rari che hanno registrato addirittura un calo del 4%. Questo è, volendo sintetizzare, l’unico numero negativo del report. Un dato nettamente in controtendenza rispetto all’andamento più che positivo degli ultimi anni, almeno secondo la banca dati Rare Whisky 101. Andy Simpson, Consulente di settore presso Simpson Reserved, ha spiegato che alcuni marchi di whisky di lusso hanno comunque registrato buone performance, ma il leader del mercato (in termini di volume) Macallan ha subito perdite particolarmente pesanti, con un calo del 12% nell’ultimo anno.