“Ottimi i dati presentati in audizione dall’Istat. Confermano la ripresa di un settore che è fondamentale per l’economia italiana”. Questo è quanto detto dalla ministra del Turismo Daniela Santachè, commentando i dati presentati nelle scorse settimane da Sandro Cruciale, il direttore della Direzione centrale per le statistiche ambientali e territoriali dell’Istat che hanno dimostrato un aumento del 70 % di presenze straniere nei primi mesi del 2023. “Questo sembrerebbe indicare, se confermate queste tendenze, che avremmo un pieno recupero o addirittura un superamento dei livelli pre-pandemici”.
Se confrontiamo l’anno corrente con il 2022, lo scorso anno le presenze sul nostro territorio vedono un +39,3 % grazie agli arrivi dall’estero soprattutto dopo la ripresa dei voli dal Nord America che hanno portato nelle città d’arte migliaia di ospiti. Secondo l’Istat nel 2022 il numero di presenze è stato inferiore – di circa 34 milioni di unità rispetto a quello osservato nel 2019 e un saldo pari a -7,8%, di cui un -11% di presenze di clientela straniera e -4,4% quelle Dib clientela italiana. Un dato certo è che quest’anno gli arrivi dal Nord America e dalla Cina avranno un forte impatto sull’incremento di turismo nel Bel Paese.
Si intravedono i primi segnali: secondo0 i dati dell’Organizzazione mondiale del turismo nel primo trimestre 2023 nel mondo i viaggiatori sono stati 235 milioni, più del doppio dello stesso periodo del 2022 e hanno generato un business di mille miliardi. E’ necessario notare che l’Italia è la seconda destinazione più ambita dopo la Spagna.
Tuttavia Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria sottolinea che in Italia dobbiamo affrontare la mancanza di personale specializzato e stagionale. Colaiacovo ricorda che l’Italia sta vivendo un effetto post- pandemia e per le destinazioni più importanti si rischia l’effetto overtourism. Ecco il motivo per il quale è arrivato il momento di fare e dare di più per il nostro Paese.